DANIELE: LE GRANDI MANI DELLA RELIGIONE

Tra i libri profetici della Bibbia, quello di Daniele viene considerato il profeta di riferimento. Il motivo è che in esso sono rivelati eventi futuri precisando con esattezza il tempo del loro compimento. Tutta la storia umana viene descritta con particolare enfasi sulle cause che provocano la successione dei grandi regni. Dalle grandi monarchie che avrebbero dominato la scena politica di allora alla venuta del Messia; ai secoli oscuri del medioevo con l’apparizione di un potere politico-religioso apostata, chiamato “Il Piccolo Corno”, che combatte contro Dio e la chiesa fedele, fino a giungere ai giorni della fine di questo mondo con il Ritorno di Cristo. Daniele offre una visione che indica tempi, nomi e situazioni reali. Il loro compimento nel passato garantisce che si avvererà anche quanto predetto nel futuro.

La profezia di Daniele relativa ai Quattro imperi universali, segna l’inizio di questa straordinaria visione profetica del futuro che giunge fino agli ultimi tempi della storia di questo mondo. Lo sguardo profetico descrive con minuziosa esattezza tempi, avvenimenti e regni che segnano l’incalzare del tempo e l’approssimarsi del ritorno di Cristo. Una visione assolutamente attuale e necessario conoscere per capire come orientarsi nell’attesa del regno di Dio.

La profezia di Daniele sulla storia del mondo prosegue con una nuova visione spaventevole, quella del “piccolo corno”. Il potere che costituisce il risultato finale di tutte le potenze precedenti: un potere unico, terribile, che eredita e raggruma l’aggressività dei regni precedenti, in un delirio di potenza che lo fa essere arrogante, intollerante e implacabile.
Considerata l’importanza che la profezia riserva a questo strano corno, la sua natura così diversa dalle altre corna, il momento in cui appare nella storia e le sue azioni di essenza religiosa, si comprende che la visione è di vitale interesse per tutti gli uomini, particolarmente per coloro che vivono le ultime fasi della storia di questo mondo.

Il quadro profetico presentato da Daniele svela un affresco cupo del più persuasivo tra i poteri, che dirige i suoi attacchi contro Dio e il suo popolo. La visione riguarda lo sviluppo dell’apostasia in seno al cristianesimo. Tutti gli elementi temporali della profezia indicano la roma papale intollerante e persecutrice durante i secoli bui del medioevo, nei confronti di chiunque fosse considerato suo nemico.
In questo terzo video è presa in considerazione l’accusa dell'angelo sulle parole proferite da questo potere, che sono qualificate blasfeme e arroganti; e oltre a ciò l’attacco alla Legge di Dio. Segni rivelatori che consentono uno svelamento inconfutabile dell’errore, da parte di una chiesa che sfida la legge di Dio per garantire la conservazione di un ordine; un inganno di dimensioni astronomiche a cui porrà termine il ritorno di Cristo.

La profezia delle “settanta settimane e dei 2300 anni” svela il volto di una chiesa devastante che ha inserito nel culto elementi mitologici, culturali e dottrinali che non si relazionano con la parola di Dio. Inoltre la visione consente di fissare un quadro di avvenimenti importantissimi che si sarebbero susseguiti fino al 1844, epoca in cui, secondo le indicazioni dell’angelo, verrebbe svelato il mistero del santuario purificato. Una questione importantissima e urgente da conoscere poiché designa il destino eterno dei credenti.

La Storia ricorda

VOCE DELLA PROFEZIA